Vitigni da vino a bacca rossa oppure rosata
Clone individuato a Castelnuovo dell'Abate, è un clone qualitativo dotato di vigoria bassa. Si può considerare un clone miglioratore per la realizzazione di vini da lungo invecchiamento.
Clone individuato a Pontassieve, presenta fertilità e potenziale produttivo medio. Indicato come base per vini da bere giovani o dopo breve invecchiamento.
Clone individuato a Rufina, è dotato di potenziale produttivo superiore. Indicato per vini da bere giovani oppure, insieme ad altri cloni Ampelos, per vini da breve invecchiamento.
Clone individuato a Castelgiocondo in un vigneto storico del 1951, è un clone qualitativo. Si presta come base, insieme ad altri cloni Ampelos, per vini da medio - lungo invecchiamento.
Clone individuato a Bagno a Ripoli da Paolo Storchi del CREA VIC di Arezzo, al germogliamento leggermente tardivo, per vini da breve - medio invecchiamento.
Clone selezionato in un vecchio vigneto della Fattoria dei Barbi a Montalcino dal prof. Cesare Intrieri, presenta vigoria e produttività inferiori, sensibilità inferiore alla Botrite, maggiore contenuto zuccherino e maggiore capacità di accumulo di antociani.
Clone selezionato in un vecchio vigneto della Fattoria dei Barbi a Montalcino dal prof. Cesare Intrieri, meno sensibile alla Botrite, maggior contenuto zuccherino e maggiore capacità di accumulo di antociani.
Clone individuato a Montalcino, per vini da medio invecchiamento.
Clone selezionato dal dr. Gino Salvaterra, iscritto nel Registro Italiano delle Varietà di Vite nel 1969. Vigoria elevata, buona fertilità. Spesso vinificato in uvaggio ma il vitigno è versatile ed adatto per vini moderni.
Clone individuato a Monte Poggiolo, selezionato da materiale importato dalla Francia nel secondo dopoguerra. Per vini dalle ottime caratteristiche visive ed olfattive, si presta al medio invecchiamento.
Clone selezionato a Forlì dal prof. Cesare Intrieri, appartiene al biotipo che, in Romagna, viene chiamato "Cagnina".
Clone selezionato a Forlì dal prof. Cesare Intrieri, appartiene al biotipo che, in Romagna, viene chiamato "Cagnina".